"L'OGGETTO NON LO GETTO"

Catania, 1998

"L'OGGETTO NON LO GETTO"


Cose diventate rifiuto, private di valore, utilità e presenza ma che, attraverso la loro rilettura e ricontestualizzazione, conquistano una nuova funzionalità e dignità estetica.
Nuova vita, nuovo senso e nuovo valore.
Ogni cosa è illuminata dal gioco e dall'ironia.

Assemblaggi meccanici a basso contenuto tecnologico.
Piccole serie replicabili e pezzi unici.



Il progetto Neo Design si muoveva tra due riferimenti fondamentali: Marcel Duchamp e Achille Castiglioni.

Duchamp, con i suoi Ready Madevolle decontestualizzare oggetti di uso comune, allontanarli dalla loro funzione, come dato imprescindibile per la loro esistenza. Era la scelta dell'artista e la loro "esposizione" che ne cambiava il valore, rendendoli opere d'arte. 

Nell'ambito del design, gli oggetti di uso comune vengono decontestualizzati per scoprirne nuove possibilità d'uso. Achille Castiglioni (insieme al fratello Pier Giacomo) è stato il campione di questo atteggiamento progettuale. Il filo che collega le due ricerche è evidente, al punto che nella mostra "A Castiglioni" tenutasi nel 2018 alla Triennale di Milano, vi era un’intera sezione intitolata "Ready Making".

Ironia, leggerezza, "elegante" dissacrazione erano comuni ai due.

Anche Enzo Mari ( 1992, Ecolo) si impegna nel concetto di riuso manifestando una sensibilità di incredibile contemporaneità, vicina al moderno concetto di upcycling, cioé l’utilizzo di materiali di scarto, destinati ad essere gettati, per creare nuovi oggetti "di valore".

Il progetto Neo Design dunque, nel 1998 sperimentava una problematica progettuale estremamente attuale, anticipando la sensibilità ecologica di oggi, adottando il riuso come strumento di ricerca di nuove qualità estetiche e funzionali.

La modalità preferita era l'assemblaggio, la modalità combinatoria. Gli oggetti riutilizzati venivano rispettati e mantenuti nelle loro caratteristiche originarie, conservandone la riconoscibilità.

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